Percorso 7: Casastrada – Collegalli – Balconevisi (10,5 Km)

Chiesino di Collegalli (credits: www.ilrifugiotrekking.it)

Distanza: 10,5 km
Dislivello totale: +162
Tempo: 4h50m

Il percorso si sviluppa interamente su strada bianca o in terra battuta. Si attraversa un’area particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, caratterizzata dal bosco di Barbialla Collegalli e dai calanchi.

Si parte dalle abitazioni di Casastrada, dove ha sede il centro direzionale della tenuta di Barbialla. Si prende via Collegalli, una strada bianca che attraversa il fiume Egola e poi comincia a salire girando attorno agli edifici di Boccioleto, prosegue nella boscaglia fino al podere di San Paolo di Collegalli, un piccolo gruppo di abitazioni con una caratteristica cappella. Si oltrepassa un allevamento di fagiani sulla sinistra, mentre sulla destra si ammira la villa di Collegalli e si gode di un primo scorcio dei calanchi. Dopo circa 3 km dall’inizio, all’altezza di una croce nascosta tra cipressi, si trova il bivio che a destra porta alla Sughera. Dopo circa un altro chilometro troviamo sulla destra la chiesina di San Vito. Si prosegue fino alla villa di Collegalli, il cui ingresso si raggiunge dopo aver oltrepassato un altro allevamento di fagiani sulla sinistra.

Si gira a sinistra del cancello costeggiando il muro della proprietà fino a incontrare l’altro ingresso della villa. Si scende poi a destra tra cataste di legna tagliata. Il percorso prosegue a tratti nel bosco, permettendo ampie visuali sui suggestivi calanchi. Al bivio si sale a sinistra e si costeggia una recinzione. Poco prima della casa colonica di Montoderi si può deviare a sinistra per una breve visita al Chiesino di San Giusto, già esistente nell’anno mille ma fortemente rimaneggiato. Montoderi, assieme alle altre due località di Doderi (a sud) e Poggioderi (a est), compone un triangolo famosissimo per la ricerca del tatufo. Da Montoderi si prosegue scendendo nel bosco, costeggiando la recinzione, fino a raggiungere un tratto pianeggiante e un campo coltivato a seminativo. Si scende ancora a sinistra nel bosco (al bivio a destra seguendo i segnali), poi il sentiero è delimitato da cipressi a destra e successivamente da pini a sinistra; dopo aver attraversato altri tratti di bosco e oliveto si segue a destra la strada bianca fino al paesino di Balconevisi, nel Comune di San Miniato. Si attraversa il borgo in tutta la sua lunghezza e si scende lungo la strada asfaltata fino a valle, all’altezza delle case di San Guido, si segue a destra la via Fornacino. Inizia l’ultimo tratto dell’anello, tutto pianeggiante, che si snoda tra i campi coltivati e le colline appena attraversate. La strada è asfaltata per circa 2 km, permette una bella vista della pieve romanica di Corazzano. Si riprende la strada bianca tenendosi sualla destra nei due bivi. Si oltrepassano a destra delle case coloniche e si raggiunge un grosso edificio sulla sinistra, una tabaccaia in rovina, annessa a una villa, parte della tenuta di Collegalli. Si continua ammirando la sommità del castello di Barbialla, fino a ricongiungersi con il tratto iniziale dell’anello.

I percorsi sono stati ideati con lo scopo di coprire la maggior parte del territorio valorizzando quelle zone, boschi e pendii, che fino a qualche tempo fa erano solo di dominio dei cacciatori e dei cercatori di funghi, riprendendo come base l’antica viabilità costituita dalle strade poderali, dai sentieri ormai in disuso dei taglialegna e dei pastori.

L’intento di mantenere in efficienza questa viabilità ha assunto un duplice scopo: sia di voler mantenere una memoria storica e livello di toponimi, sia di poter raggiungere in breve tempo le zone più impervie dei boschi per limitare i danni arrecati dal patrimonio naturale dagli incendi estivi.

I percorsi sono organizzati in circuiti ad anello di diversa lunghezza e difficoltà e sono contraddistinti da un numero progressivo, che si trova segnalato su cartelli metallici in tutta la lunghezza del percorso, come si trovano altri segni dipinti di colore bianco e rosso. All’inizio e alla fine di ogni anello troviamo, inoltre, dei cartelli metallici che riassumono le peculiarità del tratto in questione indicando: percorribilità (a piedi, in mountain-bike), luogo di inizio e fine del percorso, distanza in chilometri, dislivello totale in metri e tempo di percorrenza riferito alle capacità di un camminatore medio.

E’ bene ricordare che fare una passeggiata nel bosco deve essere considerato come un piacere e non come una competizione; si deve poi cosiderare che ci muoviamo in un ambiente naturale con un proprio equilibrio che reagisce a qualsiasi causa o perturbazione che viene dall’esterno. Si consiglia di non affrontare un percorso da soli, ma cercare di organizzare l’escursione con più persone, studiando la carta con attenzione e di curare l’abbigliamento e le scarpe. Si raccomanda inoltre di seguire sempre il percorso indicato evitando di scegliere scorciatoie o sentieri secondari non segnalati

Nella foto: Chiesino di Collegalli (credits: www.ilrifugiotrekking.it)



Da “(Da Montaione, il paese del verde Turismo)”.

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